Il Decreto Legge 24 dicembre 2021, n. 221 ha prorogato lo stato di emergenza nazionale al 31.03.2022, stabilendo ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19.
In particolare, per quanto qui di interesse, l’art. 17 (Prestazione lavorativa dei soggetti fragili e congedi parentali) ha prorogato le disposizioni relative alla possibilità per i lavoratori fragili di svolgere la prestazione in modalità agile fino alla data di adozione del decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e per la pubblica amministrazione e comunque non oltre il 28 febbraio 2022.
Tale decreto ministeriale dovrà individuare le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravita’, in presenza delle quali, fino al 28 febbraio 2022, la prestazione lavorativa e’ normalmente svolta, secondo la disciplina definita nei Contratti collettivi, ove presente, in modalita’ agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti vigenti, e specifiche attività’ di formazione professionale sono svolte da remoto.
Sempre l’art. 17 del predetto decreto Legge ha prorogato fino al 31.03.2022 i congedi parentali indennizzati di cui all’art. 9 del decreto-legge 21 ottobre, n. 146 (convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215) previsti per genitori con figli affetti da SARS CoV-2, in quarantena da contatto o con attività didattica o educativa in presenza sospesa o con centri diurni assistenziali chiusi, per la cura dei figli conviventi minori di anni 14, o senza limiti di età e indipendentemente dalla convivenza in caso di figli con disabilità in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104/1992, per un periodo corrispondente, in tutto o in parte, alla durata dell’infezione da SARS CoV-2, alla durata della quarantena da contatto del figlio, ovunque avvenuto, nonché alla durata del periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza o di chiusura dei centri diurni assistenziali.